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  • 08-07-2013

    Primo semestre 2013 – l’analisi del presidente


    Stefano-Emmi-Agli-Europei-2012Carissimi,

    è giunto il momento che mi prenda l’onere di fare il punto della situazione di quanto fatto, di quello che vorremmo fare, con obiettività e autocritica. Ad oggi non avevo ancora avuto la serenità e il tempo necessario, ora però, anche alla luce di tanti “stimoli”, dobbiamo aprire un confronto sui vari temi aperti. Su tutto quello che leggerete, tenete sempre presente che Italia Touch, NON è una federazione, CHE si autofinanzia in tutti gli aspetti, che NON è formata da professionisti. Se alle volte mi esprimo con il termine “federazione” è solo per usare un sinonimo ad Italia Touch. Premesso questo, passiamo all’analisi del primo semestre del primo anno della nuova gestione.

     

    1. Campionato con formula a ranking

    E’ stata la prima grande novità quest’anno. E’ stata accolta con giusta diffidenza da molti di voi. Accenno solo ai motivi che ci hanno spinto verso questa direzione, perché poi, per quanto riguarda le modalità, le questioni dei punteggi, ecc., sono altre le persone che hanno elaborato l’algoritmo, che hanno anche raccolto le varie critiche e proposte e che ora sono incaricati di valutare il tutto, per adottare eventuali prossime modifiche. Però l’idea del ranking rimarrà tale durante il nostro mandato. Perché? perché la FIT ci ha espressamente chiesto di crescere nei numeri. Quindi dovevamo mettere in piedi un sistema che, nell’augurata ipotesi di avere più di 20 squadre nel giro di un paio di anni (obiettivo minimo), garantisse a tutti di giocare ed accedere al campionato. Con tale numero di squadre la vecchia formula delle tappe obbligate non era applicabile (servirebbero un elevato numero di campi e di arbitri per ogni torneo), e le fasi regionali hanno già dimostrato che viaggiano a velocità diverse a seconda di vari fattori, abbassando il livello tecnico medio. La persona che ha elaborato l’algoritmo, Davide Stona, ha voluto ricordarsi del lungo periodo di attesa, alle porte di TRI, che la sua squadra dovette fare per mancanza di opportunità di gioco (c’erano solo le tappe ufficiali del campionato). Inoltre, non volendosi più occupare Italia Touch dell’organizzazione dei tornei (il motivo è sempre lo scarso numero di persone disponibili e indubbie limitazioni di responsabilità), dovevamo delegare questo aspetto ai club, o alle persone e/o enti in grado di farlo. Per agevolare e per stimolare questa formula, è stato realizzato da Omar Crepaldi un ottimo software gestionale che permette tutta una serie di valutazioni e statistiche. Inoltre è indubbio che, già a partire dal prossimo anno, tutte le squadre potranno organizzarsi la stagione con obiettivi diversi, posizionamenti nel ranking diversi e, volendo, esperienze estere. La formula dei tornei “open” con ranking permette inoltre l’invito ai club stranieri e alle squadre neofite, con indubbio vantaggio di crescita tecnica. Il sistema è sicuramente perfettibile e le persone incaricate stanno già vagliando possibili variazioni. Però, descritto alla commissione FIT per lo sviluppo dei paesi membri, è stato giudicato dalla stessa commissione in maniera molto positiva.

     

    2. Nazionali

    Punto nevralgico per qualsiasi sport che vuole crescere, gestire squadre nazionali in cui i giocatori devono contribuire alle spese logistiche, è indubbiamente difficile. La dimostrazione c’è stata proprio quest’anno, in cui l’assenza di impegni internazionali obbligati, ha di fatto resi inutili i raduni per mancanza di adesioni. E’ inopinabile che un anno di respiro, dopo tre anni di impegni gravosi per tempo, denaro e energie ci stia, però è anche vero che non possiamo trascurare il fenomeno. Come per tutte le altre attività di Italia Touch, anche per questa esiste un nucleo di persone che se ne sta occupando. L’analisi ha portato a varie congetture e possibili soluzioni, ma pensiamo, con la giusta modestia, che un parere esterno sia utile ed indispensabile. Per questo motivo ipotizzavamo di sfruttare la presenza di Dennis Coffey durante il suo tour europeo ma, come molti di voi già sanno, un suo ricovero improvviso e prolungato ha annullato questa possibilità. Stiamo cercando, tramite EFT, di sopperire a questa improvvisa mancanza. Quindi, per chiarire anche le ultime perplessità di alcuni di voi, a Fontanafredda verrà, forse, un consulente che parlerà e si confronterà con il gruppo nazionali, per aiutarci a trovare la miglior soluzione per la selezione dei giocatori, il loro addestramento, la selezione e l’aggiornamento degli allenatori, gestire le risorse dei club, ecc. NON sarà un corso per allenatori! Verranno invece scelti i punti con cui presentare un “bando” per possibili allenatori per il futuro. E verranno scelti i parametri di selezione dei giocatori. Questo produrrà un documento di accordo/impegno fra gli allenatori e i giocatori, nei confronti di Italia Touch, per obiettivi temporali ben precisi ed individuati.

    3. Arbitri

    Crescere il numero di arbitri non giocatori è l’obiettivo, rendere loro il compito meno gravoso attraverso tangibili aiuti e attraverso la sensibilizzazione al rispetto assoluto del ruolo, sono gli strumenti. La mia opinione è che i risultati si comincino già a vedere, abbiamo appena ricevuto il feedback dei due giovani inviati in Galles a fare esperienza, tornati stanchi ma felici e con un bagaglio d’esperienza accresciuto e condivisibile. Sappiamo che avere buoni arbitri, seri, preparati e sicuri, sia necessario per il progetto di sviluppo, anche e soprattutto con il torneo a formula ranking che potrebbe vedere in campo squadre neofite, oppure straniere e di alto livello. Sapete inoltre che, sempre più spesso, i nostri arbitri vengono richiesti anche per i tornei non di Italia Touch. Avere la giusta sensibilità e capacità di lettura delle squadre in campo non è semplice e presuppone ore e ore di pratica. Saremo inflessibili con i giocatori che non rispetteranno questo loro cammino di crescita e, dal prossimo campionato, inseriremo anche le penalità per chi venisse espulso o sanzionato. La sezione arbitri è giustamente indipendente dalla gestione di Italia Touch, perché deve essere libera da qualsiasi dubbio di direttive che non siano quelle del regolamento FIT. Per tale ragione gli abbinamenti ai tornei non sono assolutamente conosciuti dal consiglio e il solo responsabile in tal senso è Fabrizio Ranuzzi. Tengo a precisare però che il nostro livello e la nostra crescita nel settore arbitrale è costantemente vigilata dal responsabile europeo degli arbitri, in costante contatto con il nostro Fabrizio. Quindi abbiamo un controllo e uno stimolo costante.

    4. Mondo del rugby

    Altro punto nevralgico. Come confrontarci con il mondo del rugby e con quelli che promuovono il touch IRB? Ho avuto modo di parlare con alti esponenti FIR in questi mesi, regionali e nazionali, per cercare di mettere chiarezza a questa annosa disputa. In realtà la posizione di Italia Touch ha ufficialmente chiarito uno dei dubbi della federazione rugby: le regole (o meglio le direttive) IRB. Italia Touch NON vuole il riconoscimento FIR perché non sarebbe neppure gestibile a livello di regolamento, noi siamo ufficialmente associati a FIT. Ma questo non vuol dire che non si possa COLLABORARE. Ecco la nuova chiave di lettura, collaborazione. In che termini? Nei termini che stanno già naturalmente nascendo: collaborando con corsi per insegnare le regole internazionali, arbitraggi e stage prima e durante i tornei organizzati da club di rugby, insegnamento condiviso e non concorrenziale nelle scuole. Che vantaggi può avere il mondo del rugby da questa collaborazione? Innanzitutto appoggiarsi ad una struttura già organizzata ed efficiente quale Italia Touch, senza nulla richiedere alle risorse federali. Faccio un esempio, riconoscere il beach rugby ha significato per la federazione impegnarsi ad inviare arbitri federali ai tornei. Appoggiandosi a noi questo problema sarebbe bypassato. Inoltre si avrebbe un indubbio vantaggio nell’attività nelle scuole. Prospettare uno sport mix e non di contatto crea nuove prospettive per il corpo docenti. E’ chiaro anche che diverrebbe un ottimo strumento di propaganda per il rugby femminile. Alcune sperimentazioni hanno già portato ottimi risultati. Parlando con responsabili della FIR, è emerso che il contatto andrebbe insegnato fin da subito, per evitare gap tecnici nei punti di incontro agli atleti adulti. E’ un pensiero che condivido, ma che ritengo difficilissimo da attuare nelle scuole, i cui docenti sono giustamente preoccupati dalle responsabilità civili e penali a cui sono esposti in qualsiasi aspetto della loro vita professionale. Per questo motivo, una collaborazione riuscirebbe a creare un buon numero di attivisti della palla ovale; fra questi, individuati quelli interessati (maschi o femmine), la parte della tecnica di contatto verrebbe poi demandata al club di rugby più vicino. Questi giocatori potrebbe inoltre giocare con le stesse regole ovunque e, con minimo sforzo, adottare anche quelle modificate dei tornei non FIT, perché, generalmente meno restrittive. Alcuni giocatori professionisti di rugby giocano tranquillamente nei nostri tornei, perché cresciuti nelle scuole con il Touch FIT. COLLABORAZIONE sarà la nostra parola d’ordine.

    5. Scuole

    Abbiamo sopra accennato come intendiamo crescere il movimento attraverso l’insegnamento nelle scuole. Come muoversi in questo mondo così difficile e impegnativo? E’ necessario partire dal presupposto che, salvo rare eccezioni, il mondo scolastico è privo di risorse economiche da investire in attività extra scolastiche. Premesso questo, per esperienze già avviate e concluse nell’ultimo anno scolastico, siamo giunti alla conclusione che NON abbiamo forze sufficienti per fare una massiccia campagna di insegnamento nelle scuole. Quindi dobbiamo, anche in questo caso, cercare collaborazioni con reciproci interessi e vantaggi. Quali? Innanzitutto, come sopra accennato, il rugby. In Veneto stiamo presentando, tramite il Comitato Regionale, dei corsi specifici per allenatori di rugby che vogliano imparare il touch. Corsi gratuiti, con consegna di materiale didattico e di un pallone da touch. In Lombardia è nato un comitato che sta seguendo l’esempio del Veneto e sta programmando una specifica attività nelle scuole. Italia Touch, da parte sua, oltre che ad organizzare i corsi e a preparare i materiali didattici, si sta impegnando nella realizzazione di un DVD esplicativo da consegnare ai vari presidi scolastici tramite i provveditorati regionali. Se riuscissimo ad invogliare i docenti ad adottare uno sport divertente, non pericoloso, senza grosse pretese di spazi, e in formula mix, metà dell’opera sarebbe compiuta. Speriamo di riuscire entro due anni, ad avere un torneo regionale o nazionale per le scuole. Mission impossibile? Io credo di no…

    6. Comunicazione

    Qualsiasi ente, industria, prodotto, che voglia crescere nel proprio settore, non può prescindere dalla comunicazione. Come avete potuto vedere, abbiamo rifatto il sito internet con criteri di grafica più accattivanti, cercando, in questa delicata operazione, di non perdere le posizioni di visibilità così faticosamente prese nel passato. Ora mancano, o meglio, scarseggiano i contenuti. In queste settimane stiamo ricevendo ottimi suggerimenti in materia, e, a breve, vedremo di proporvi un modello di collaborazione anche per le info da inserire nel sito. Mi spiego meglio. Ad oggi la parte tecnico/arbitrale è molto ben seguita da Fabrizio Ranuzzi, che aggiorna e sprona la curiosità su aspetti particolari del regolamento. Buonissima è anche la parte campionato, con aggiornamenti costanti del ranking. Dobbiamo sicuramente migliorare nella gestione delle comunicazioni da parte dei club. E’ da voi che ci aspettiamo il miglior contributo, sia sul sito che su Face Book. Il movimento siete voi, noi siamo solo il collettore delle vostre idee, delle vostre provocazioni, delle vostre iniziative. Questo aspetto, quello della comunicazione, così importante e strategico, presuppone anche tempo e competenze da professionisti. Per questo le nostre valutazioni vanno fatte considerando anche una certa possibilità di budget. E’ una sfida nella sfida, necessaria per crescere e possibile se si cresce.

    7. Crescita

    Pensiamo che per crescere si debba collaborare con le scuole e con il mondo del rugby come sopra citato. Però strategica sarà la presenza di entità regionali che, conoscendo perfettamente il territorio, pensino, propongano, inizino progetti in materia di diffusione e propaganda. In Veneto collaboriamo con TTR. Sistemati e condivisi i ruoli nostri e loro, siamo già partiti con alcuni avvenimenti importanti. Dovremo migliorare, affinare le sinergie, ma se lo scopo è condiviso, i mezzi li si trovano. In Lombardia si sta costituendo un comitato “di saggi” che si è preso l’incarico di fare uno studio per lo sviluppo dell’area Lombarda. A seconda di quello che emergerà, cercheremo di capire come aiutarli, come reperire eventuali fondi, materiali, contatti, ecc. La nostra idea è quella di aiutare le entità regionali a raccogliere fondi, avvallando le loro iniziative come “federazione” per dare importanza e garanzia agli stessi. Non sono percorsi facili, ma è l’unico sistema per ottenere qualche finanziamento: le realtà devono essere locali e i progetti ambiziosi. Ormai, se la proposta non abbraccia un ambito regionale, non viene neppure presa in considerazione dalle istituzioni pubbliche. Altro sistema, più capillare, è quello di seguire le iniziative dei singoli. Rispondendo a dei contatti, stiamo lavorando su aree nuove, come la Toscana, il Trentino Alto Adige e il Lazio. Si consolideranno nuove realtà? E’ troppo presto per saperlo, ma i segnagli sono confortanti. Infine, ma ovviamente non per ultimo, il problema del Sud. Siamo in attesa di un segnale forte da parte degli amici di Taranto o di chiunque volesse dare una scossa al movimento in quelle zone. Sappiamo i grossi problemi che attanagliano quei paesi, ma non possiamo arrenderci. Italia Touch ha più volte ribadito l’intenzione di valutare qualsiasi proposta: un torneo? uno stage? un incontro con gli amministratori locali? un corso tecnico? arbitrale? un convegno? Portateci idee perché non possiamo organizzare nulla da qui, però possiamo aiutarvi a farlo con persone competenti in svariati settori. Aiutateci ad aiutarvi…

    8. Bilancio

    Qualcuno di voi ha sollevato il giusto punto del bilancio 2012. Ovviamente, appena pronto, sarà reso pubblico. Sapete che l’anno scorso abbiamo avuto gli europei, quindi il bilancio è assolutamente più complesso e articolato di tutti gli anni precedenti. Il commercialista è in fase di chiusura, prevista per fine mese, inizio Luglio, in concomitanza delle dichiarazione dei redditi obbligatorie per legge. Conto di darne lettura in un’assemblea dei soci autunnale, in cui potremmo confrontarci anche per i punti di cui sopra e in cui potremmo pianificare, in linea di massima, il prossimo anno sportivo. Non avendo i dati capillari, posso solo sbilanciarmi sul fatto che, avendo organizzato un europeo partito malissimo e finito benissimo, siamo riusciti anche a non perdere un solo quattrino.

    Concludo augurando a tutti voi un buon fine campionato, con delle finali bene giocate e soddisfacenti per tutti. Conclusa la fase del campionato, organizzeremo l’assemblea dei soci per fare il punto della situazione. Restiamo a disposizione per qualsiasi richiesta di chiarimento e soprattutto per recepire le vostre iniziative.

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    Stefano Emmi